Dopo il rinvio a giudizio per la presunta evasione fiscale nell’affare Neymar, ordinato dalla magistratura spagnola, si attendeva solo la richiesta del procuratore. E per il Barcellona non sono buone notizie: secondo quanto riporta “Mundo Deportivo” il procuratore Josè Perals avrebbe chiesto l’esclusione del club catalano per una o due stagioni. Sul banco degli imputati ci sono anche l’attuale presidente del Barcellona, il suo predecessore (Sandro Rosell) e la società blaugrana.
Sandro Rosell e Josep Maria Bartomeu rischierebbero diversi anni di carcere e multe salatissime. Presidente ed ex presidente sono accusati di reati ai danni del fisco spagnolo. Il Barcellona non avrebbe pagato le tasse previste per l’acquisto del calciatore brasiliano ed è accusato di aver ideato dei contratti con società di comodo per garantire l’ingaggio di Neymar. Rosell, dopo aver rassegnato le dimissioni ad inizio 2014, si è sempre difeso sostenendo di non aver mai pensato di frodare il fisco, parlando di “errata valutazione” di alcuni aspetti del trasferimento.
Secondo la stampa spagnola, per l’accusa la frode fiscale ammonta a circa 12 milioni di euro e in questo caso la legge prevede condanne che vanno da due a sei anni di carcere. Se il Barcellona dovesse essere escluso dalla Liga Spagnola potrebbe, ad ogni modo, disputare normalmente la Champions League.
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